In ospedale viene anche praticato il rivolgimento manuale esterno; una tecnica eseguita da ostetrici esperti per tentare di fare eseguire una capriola al feto in modo da fargli assumere la posizione corretta per un parto spontaneo.
Esistono diverse controindicazioni alla sua effettuazione e alcune precauzioni da prendere, per cui a differenza della moxibustione deve essere valutata insieme al medico curante.
È il periodo prodromico, durante il quale potresti avvertire una sensazione di peso nella parte inferiore dell’addome e a livello lombare ed avere lo stimolo ad urinare spesso. Riposando, facendo una doccia o un bagno caldo i doloretti dovrebbero passare.
Prima del parto si verifica anche la perdita del tappo mucoso, un evento che non provoca dolore e si tratta di una perdita di consistenza gelatinosa, più densa delle perdite vaginali che compaiono in gravidanza, e può essere striata di rosa o di rosso.
La sua insorgenza coincide con l’inizio delle contrazioni dolorose associate alle modificazioni anatomiche del collo uterino che via via si appiana e si dilata. Una nullipara potrà avere un travaglio di 6 ore, vale a dire più lungo di quello di una pluripara che si aggira invece sulle 2-3 ore.
Per convenzione durante il travaglio di parto si distinguono tre stadi:
Durante il primo stadio si distinguono inoltre una fase di latenza: dall’inizio di contrazioni uterine regolari all’inizio della fase attiva (3 - 4 cm. di dilatazione) ed una fase attiva: dai 3 - 4 cm. di dilatazione fino alla dilatazione completa. È perfettamente inutile precipitarsi all’ospedale, soprattutto se è vicino, al primo accenno di contrazioni.
La frequenza va controllata misurando l'intervallo tra una contrazione e quella successiva; di solito, all'inizio è tra i 30 e i 15 minuti. La durata si calcola da quando comincia a quando finisce ogni singola contrazione. Di solito, all'inizio e di circa 15-20 secondi. É consigliabile andare in ospedale quando le contrazioni si succedono a circa una distanza di 5-10 minuti e quando hanno una durata di 40-50 secondi circa.
Tutti questi strati devono poi essere ricostruiti con punti di sutura riassorbibili, quindi diversi strati di punti che richiederanno tempistiche diverse da donna a donna per un ritorno alla normalità.
L’utero è molto vascolarizzato, poiché per nove mesi ha collaborato insieme alla placenta a nutrire il tuo bambino.
Sulla cute avrai poi delle graffette che potrebbero darti un po’ di fastidio e limitarti un po’ nei movimenti.
Il cesareo deve essere eseguito solo in caso di reale necessità perché, anche se oggi è un intervento considerato di routine rimane comunque un intervento chirurgico.
All’inizio il seno produrrà il colostro, composto da grassi, leucociti, proteine e carboidrati e ricchissimo di immunoglobuline, ovvero le prime difese che da mamma fornirai a tuo figlio.
Il colostro sarà la prima fonte di nutrimento del tuo bimbo, in attesa che arrivi il latte vero e proprio. Ci possono volere anche 5-6 giorni, per cui continua a provare e non farti influenzare e condizionare da tutto quello che sentirai da amici e parenti, vivi serenamente questo primo passo di conoscenza con il tuo bimbo, cerca di riposare quando lui riposa, bevi tanto e mangia sano.
E se proprio non ci sarai potrai ricorrere al latte artificiale.